mercoledì, marzo 19, 2008

Il caso Bear Stearns e la criticità auto-organizzata.


L'evento viene riportato con i toni del cataclisma non preannunciato:
La caduta di schianto della banca d' affari ha lasciato senza fiato gli operatori per il fatto in sé - le parole più usate per la sua possibile scomparsa sono «impensabile» e «surreale».

Questo è come viene raccontato il fatto sul nostro Corriere della Sera del 15 marzo, ma anche oltreoceano i toni non sono diversi.
In questi giorni fior di cervelli dell'analisi economica si sono sforzati di provare a spiegare quello che sta succedendo.
E se fosse uno sforzo vano? Il dubbio non è campato in aria.
Cambiamenti improvvisi e senza una ragione apparente potrebbero essere legati ad uno stato di cose fortemente instabile ed in continuo cambiamento. E' l'essenza dello Stato Critico, osservato in fisica in diversi sistemi che operano lontano dall'equilibrio termodinamico.
L'esempio dell'acqua riguarda uno stato instabile sull'orlo di una transizione di fase, ma esso è indotto da una regolazione esterna di uno dei parametri fisici (volume, gas, pressione).
Lo stato critico più interessante è quello che sorge spontaneamente, senza l'intervento di una regolazione esterna: allora si parla di Criticità Auto-Organizzata. Esempi ormai classici sono gli ecosistemi, gli incendi boschivi, i terremoti. E tra queste vi è anche l'ipotesi della Borsa:
Secondo le cifre, i crolli improvvisi, lungi dall'essere improbabili, sono praticamente inevitabili. In pieno contrasto con la teoria del mercato efficiente, la matematica ci dice che le forti fluttuazioni delle quotazioni di Borsa sono causate dal naturale funzionamento interno dei mercati e che accadono anche se non vi sono "fonti di fragilità strutturale" o modifiche improvvise dei fondamentali. E il motivo del fenomeno forse è semplice: i mercati non sono affatto in stato di equilibrio.
[...] Negli anni Novanta i ricercatori si servirono delle simulazioni al computer per analizzare meglio le fluttuazioni del mercato mobiliare e del mercato valutario di tutto il mondo, e giunsero regolarmente a risultati analoghi [a quelli cui era giunto Mandelbrot]: le leggi della potenza e le fluttuazioni violente non avevano una scala intrinseca.
[...] La legge della potenza relativa alla fluttuazioni dei prezzi mostra come anche l'entità approssimativa della variazione imminente sia imprevedibile. In un mercato organizzato nello stato critico, anche i grandi crolli della Borsa valori sono eventi ordinari e naturali, per quanto in effetti sia lecito non aspettarseli spesso.

Mark Buchanan - Ubiquità.

Senza la minima pretesa di spiegare cosa sta succedendo a Wall Street, non penso che si possa escludere che la criticità autorganizzata sia all'opera nei recenti avvenimenti finanziari.

1 commento:

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good